Giu
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Green Data Center: a Bologna il primo in Italia
Legno, fotovoltaico e green design per il primo Green Data Center del Sud Europa, un progetto per risolvere l’inquinamento invisibile del mondo digitale
Data center, le fabbriche del 21° secolo
Quando parliamo di inquinamento pensiamo alle emissioni prodotte da raffinerie, acciaierie, industrie chimiche. E sottovalutiamo quell’inquinamento ‘invisibile’ prodotto dal mondo digitale. Se crediamo che tutti i nostri clic, tutte le nostre ricerche online e tutti i movimenti informatici prodotti da privati e aziende siano a costo zero in termini di impatto ambientale ci sbagliamo di grosso. I data center, strutture complesse di immagazzinamento di dati, sono le fabbriche del 21° secolo e sono tra i primi responsabili delle emissioni di CO2 nel mondo.
Tutti i numeri dell’inquinamento digitale
Qualche dato? Tre e-mail generano la stessa CO2 prodotta percorrendo 1 km in auto; un server produce ogni anno da 1 a 5 tonnellate di CO2 e internet inquina quanto l’intera aviazione civile mondiale (dati al 2007). Greenpeace aveva già lanciato l’allarme nel 2014 con un report in cui si evidenziava come l’inquinamento da telecomunicazioni in sette anni avrebbe aumentato del 300% le emissioni di CO2 in atmosfera. E una conferma arriva dagli ultimi dati diffusi dall’Ue, secondo i quali sul 100% di emissioni totali in Europa (che comprendono allevamenti intensivi, riscaldamenti civili ed industriali, aviazione, trasporto su gomma, raffinerie e acciaierie) la quota di maggioranza relativa (6%) spetta ai Data Center.
Data center, le tecnologie per renderli meno energivori
Il quadro è a dir poco allarmante e negli ultimi anni si sta investendo molto in sistemi che possano calmierare l’impatto negativo prodotto dal mondo digitale. Gran parte degli sforzi si concentrano sull’idea di riutilizzare il calore di scarto generato dai data center per riscaldare o raffrescare gli ambienti a servizio dell’edificio di pertinenza o addirittura di strutture adiacenti, come nel mega progetto avviato da Amazon, che ha avuto una grande eco mediatica. In questo caso un innovativo sistema di scambio termico prevede l’utilizzo del calore generato dal data center del Westin Building, un grattacielo di 34 piani, per riscaldare l’adiacente campus Denny Triangle, nuova sede del colosso dell’e-commerce.
Il Green Data Center bolognese
Ma la soluzione non dovrebbe risiedere soltanto in sistemi in grado di recuperare l’ingente quantitativo di energia prodotta e sprecata ma anche nel cercare di rendere i data center delle strutture più ‘green’. È partendo da questa riflessione che ad Executive Service Srl, azienda bolognese che offre servizi di housing, hosting e cloud, è venuta l’idea di realizzare un data center a emissioni zero. La struttura è operativa da circa un anno ed è il primo ed unico Green Data Center d’Italia e di tutto il Sud Europa e il quinto nell’intera Europa.
Legno e fotovoltaico
Realizzato alle porte di Bologna, precisamente a Castel San Pietro Terme, il green data center battezzato ‘ZERO: 00GATE- EMISSIONI ZERO’ è una struttura in legno, materiale scelto per le proprietà di elevata trasmittanza termica, perché è antisismico e ha un’elevata resistenza al fuoco, nettamente maggiore rispetto al tradizionale cemento armato.
L’impianto fotovoltaico è sicuramente l’elemento chiave del progetto, grazie al quale viene immessa in rete, durante il giorno, più energia di quella consumata in 24 ore, rendendo tutte le attività lavorative a impatto zero e facendo del data center un edificio a energia positiva.
Un’altra importante scelta a livello progettuale è quella di aver creato una sala a bassa densità, dove le apparecchiature sono posizionate in modo molto distanziato fra loro per favorire l’aerazione e di lavorare quindi in ‘free-cooling’, ovvero il raffrescamento avviene per la maggior parte del tempo grazie alla ventilazione naturale, evitando l’installazione di impianti di refrigerazione.
Certificato Green Cloud e premiato da Legambiente
Completano l’opera un sistema di illuminazione led e un’attenzione al benessere dei dipendenti, con diverse aree destinate ad attività extra-lavorative, come palestre, taverne ed orti.
Grazie a queste scelte progettuali il green data center ha ottenuto la certificazione Green Cloud ed ha vinto il Premio Economia Verde di Legambiente per la categoria servizi.