Apr
27
Exe.it è uno dei Green Heroes
Ringraziamo La Stampa per averci intervistato come #GreenHeroes del digitale sostenibile e protagonisti di una nuova economia che rifiuta lo spreco, che è amica dell’ambiente, e che produce innovazione, reddito e posti di lavoro.
[Per leggere l’articolo completo clicca qui]
La rete, l’e-commerce e lo smart working ci permettono di comunicare, fare acquisti e lavorare da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Viviamo ormai in un mondo virtuale, e alcune azioni, apparentemente immateriali, fanno parte della nostra vita, sono normali abitudini. Ma quanta CO2 costa inviare una mail, quanto inquiniamo? E cosa significa trasformare una email in una email sostenibile?
Siamo sempre connessi, e quello che una volta era solo un telefono, oggi è praticamente il nostro assistente personale che ci permette di trovare le risposte alle nostre necessità nel tempo di un battito di ciglia. Con uno smartphone possiamo lavorare da casa, vedere un film, scegliere una vacanza o decidere cosa mangiare a cena. Ma questa enorme mole di informazioni non è immateriale, come si è portati a credere. Per immagazzinare i nostri click nel migliore dei modi si utilizzano i Data Center: dei luoghi fisici dove sono allestiti i server cui ci colleghiamo ogni volta che abbiamo bisogno di prelevare o inserire informazioni.
Ogni singolo click che facciamo, insomma, scatena un segnale che viene raccolto da un data center, e qui elaborato. Ma questa azione che impatto ha?
Secondo uno studio di Gartner, inviare una mail di 10 MB produce fino a 200 grammi di CO2, praticamente il doppio di quanta ne produce un’utilitaria per percorrere un chilometro. Mail, video e presentazioni hanno dunque un impatto ambientale per nulla trascurabile. Un impatto che secondo Gianni Capra e Assunta di Francesco doveva essere ridotto.
Gianni e Assunta, marito e moglie, lavorano da più di venti anni nell’IT tramite la loro società Executive Service, e da qualche anno hanno iniziato ad offrire servizi di hosting. Nel 2012 si accorgono che per allargare il loro giro d’affari occorre realizzare un nuovo data center. Il bilancio di Executive Service lo permette, dunque perché non investire? La loro idea però non è solo quella di incrementare l’offerta; Gianni e Assunta vogliono costruire un data center sostenibile. La loro esperienza gli dice che il maggior impatto, sia sui costi che sull’ambiente, risiede nelle bollette energetiche, in gran parte gravate dai costi di condizionamento del clima nelle sale dove sono alloggiati i computer.
Ci mettono tre anni, ma riescono a realizzare un edificio rivoluzionario, a bassa densità, costruito in legno e progettato in modo che per raffreddare i server sia sufficiente il ricircolo dell’aria, il cosiddetto freecooling. Nel 2015 fondano EXE: il primo data center italiano in grado di abbattere dell’80% l’uso del condizionamento dell’aria. Oltre a questo, c’è un tetto fotovoltaico per autoprodurre parte dell’energia elettrica necessaria, un impianto di recupero dell’acqua piovana, un orto e una palestra per i 20 dipendenti. Con oltre 3000 clienti e 2 milioni di fatturato, EXE risparmia ogni anno 100 tonnellate di CO2 e quasi 40mila euro di bollette.
In Italia nessuno ci aveva pensato, a parte i GreenHeroes di EXE, che oggi possono offrire a prezzi competitivi servizi IT, ma anche vantarsi d’essere una Benefit Corporation. L’unica società italiana in grado offrire Green Cloud, e di rilasciare ai clienti la certificazione che i loro dati sono gestiti in maniera sostenibile.